Principi agronomici
Gli obiettivi dell'agricoltore sono in genere il conseguimento di una resa elevata, senza trascurare un'elevata qualità che soddisfi il consumatore finale o l'industria. Sono molti i fattori agronomici che possono influenzare la produzione, molti dei quali in determinati sistemi di crescita e condizioni climatiche e del suolo, sono sotto il controllo del coltivatore.
Varietà di pomodoro
Si possono trovare varietà di pomodoro a crescita indeterminata che, quando i germogli laterali vengono rimossi, producono un unico stelo dalla crescita continua, e varietà a crescita determinata che hanno uno sviluppo cespuglioso che va arrestandosi.
Le varietà a crescita determinata sono in genere le prime ad arrivare a maturazione perché, una volta che i fiori si sono formati, dedicano tutte le risorse nella produzione e nel riempimento delle bacche. Sono utilizzate frequentemente dove le stagioni sono più brevi e viene prodotto un solo raccolto. Sono di carattere cespuglioso con un fusto principale corto, ideali per la raccolta meccanica di bacche destinate alla trasformazione.
Le varietà di tipo indeterminato invece continuano a produrre fiori in maniera scalare. Tale coltura, se mantenuta, può sfruttare al meglio una stagione estesa. Si prestano per la produzione in serra e possono crescere oltre i 10 metri di altezza dopo 9 e 10 mesi.
La puntellatura, sebbene costosa, aiuta ad aumentare la resa e massimizzare la qualità potenziale delle colture sia indeterminate che determinate.
Varietà a crescita determinata Varietà a crescita indeterminata
Requisiti per la crescita
I pomodori sono colture sensibili ai ritorni di freddo in ogni fase della crescita. Se sottoposte a temperature inferiori a 10 °C, possono soffrire di un ritardo nella germinazione e di una crescita iniziale rallentata. Questo ridurrà anche l'allegagione e ritarderà la maturazione. Analogamente, temperature superiori a 35 °C riducono l'allegagione e limitano la colorazione rossa. Se le sollecitazioni idriche e le elevate temperature si verificano insieme, la pianta produrrà frutti morbidi.
L'intervallo di temperatura ottimale per è compreso tra 18 e 27° C. Sopra i 27° C, la formazione dei fiori può esserne influenzata irreparabilmente. Per questo motivo, la maggior parte delle colture coltivate in pieno campo si trovano in climi temperati, tra il 30° e il 40° parallelo sia nell'emisfero boreale che australe. Tuttavia l'introduzione di nuove varietà ha permesso sempre più si sopportare le temperature elevate e le condizioni tropicali. L'umidità relativa ottimale delle colture in serra varia dal 60 all'80%. In condizioni idroponiche, l'umidità relativa tipica di notte e di giorno corrisponde rispettivamente al 75% e l'85%.
La maturazione si ha da circa 60 - 70 giorni, per determinate varietà coltivate in latitudini più settentrionali, fino a più di 95 giorni, laddove la raccolta è prolungata.
I pomodori sono sensibili alle scarse condizioni di luc. Tuttavia, se l'intensità della radiazione solare è troppo elevata, possono verificarsi fessurazioni, e ustioni, nonché una colorazione non uniforme in fase di maturazione. Per questo motivo, in serra, è essenziale l'ombreggiatura dei frutti. La lunghezza del giorno non è fondamentale per la produzione di pomodori, pertanto le serre possono essere istallate a diverse latitudini.
Le tipologie di terreno
I pomodori possono essere coltivati su diversi tipi di terreno, purché il drenaggio e la struttura fisica del terreno siano buoni. La pianta produce una radice fibrosa la cui maggior parte si sviluppa nei 20 cm di terriccio superiore. Il pomodoro è molto esigente in fatto di nutrizione, richiedendo grandi quantità di Azoto, Potassio e Calcio.
Il pH ottimale del terreno è tra compreso tra 6,0 e 6,5, ma si coltivano colture anche in terreni con un pH tra 5,0 e 7,5. Quando il pH scende sotto 5,5, la disponibilità di Magnesio e Molibdeno diminuisce, mentre al di sopra di 6,5 lo Zinco, il Manganese e il Ferro diventano insufficienti.
Gestione delle risorse idriche
I pomodori richiedono un apporto costante di acqua durante la stagione della crescita. In campo i pomodori richiedono tra 2.000 e 6.600 m3/ha di acqua per ottenere una resa elevata. In serra, ogni pianta utilizza circa 1 - 2 litri di acqua ogni giorno, questo è l'equivalente di circa 10.000 m3/ha all'anno.
Acqua in eccesso può portare a fessurazioni
L'eccesso di acqua, tuttavia, porta ad avere condizioni di anaerobiosi nel terreno e quindi all'asfissia radicale, nonché a una fioritura e un'allegagione ritardate e meno prolifiche. Troppa acqua dopo l'allegagione induce molti disturbi nei frutti, soprattutto fessurazioni.
Anche la fioritura è influenzata irreparabilmente in condizioni di scarsità d'acqua. Il marciume apicale (BER) diventa anche un problema dovuto al ridotto assorbimento di acqua che porta a un'assunzione e una distribuzione minore di Calcio.
È pratica comune, nel pomodoro da industria, cessare l'irrigazione 2-4 settimane prima della raccolta per massimizzare il contenuto di sostanza secca nel frutto e ridurre al minimo la compattazione del suolo durante la raccolta.